Aurora e l’inno nazionale

 

Il 25 di questo mese si festeggia il trentacinquesimo anniversario del decreto che rese nel 1881 ‘Gloria la bravo pueblo’ l’inno nazionale di questo stato. Quando si parla di inno nazionale, la bocca si torce in uno sbadiglio spontaneo. Prometto che non vi annoierò oltre con la spiegazione dei suoi versi, né mi cimenterò in un excursus storico. Semplicemente voglio rendervi partecipi della musicalità e della bellezza dell’inno che a mio parere è davvero il più piacevole che abbia mai ascoltato. Il patriottismo qui è ancora un valore molto sentito. Aurora a malapena conosce quello italiano, ma sa perfettamente a memoria quello venezuelano, fin da quando era piccolissima, perché i bambini sono educati nelle scuole (sia pubbliche che private) all’osservanza dell’atto civico per eccellenza. Prima dell’inizio di ogni lezione alle 7.30 in punto, tutti gli studenti si preparano in ordine nel cortile con le mani raccolte dietro la schiena e cantano insieme prima l’inno nazionale e poi quello regionale. Proprio così! Qui ogni regione ha una canzone a sé dedicata. In questo video aveva da pochissimo compiuto i due anni. Godetevela! È uno spettacolo di tenerezza!

Chiudo con un simpatico episodio che si è verificato l’anno scorso, al rientro in Venezuela, dopo un breve soggiorno in Italia. Giunto al termine del suo lungo viaggio, l’aereo si stava preparando all’atterraggio a Caracas. In quei brevi istanti il tempo sembra fermarsi e il silenzio predomina, rendendo l’atmosfera carica di tensione. Tutto sembra sospeso in un intervallo che sembra infinito e ci si dispone in posizione eretta, con i muscoli addominali contratti. Qualcuno stringe la mano al proprio vicino, qualcun altro chiude gli occhi in attesa, altri si fanno il segno della croce o guardano fuori dal finestrino, fingendo indifferenza, ma tutti, proprio tutti, attendono la sollecitazione delle ruote dell’aereo in appoggio sul suolo. Quella volta non è stato diverso. Nell’esatto istante in cui le ruote dell’aereo si posavano su terra venezuelana, in mezzo al silenzio generale, con un tempismo inaspettato, ecco che sento la vocina di Aurora al mio fianco che urla con forza: “A las uno, a las dos y a las tres… Gloria la bravo pueblo que el yugo lanzo…”. Si è messa a cantare l’inno venezuelano a squarciagola!!! Vi lascio immaginare l’ilarità generale che ne è scaturita. Ovviamente sono scoppiati tutti quanti in una risata spontanea, quasi al limite della commozione e l’applauso, normalmente dedicato al pilota, questa volta era tutto per lei. Ho ricevuto una serie infinita di complimenti e ho fatto il pieno di soddisfazioni. In molti mi hanno anche concesso la loro benedizione di benvenuto! Che poi la crisi di questo stato sia andata peggiorando non credo sia dovuta a qualche maledizione. O forse invece, tra i molti che applaudivano, c’era qualcuno che dormiva…

Di seguito vi lascio i link per ascoltarne la versione ufficiale, sia di quello nazionale (Gloria al Bravo pueblo), sia di quello regionale (Gloria a Margarita). Buon anniversario di inno a tutti!!!

 

 

Comments

    • Ciao cugi! Scusa se rispondo in ritardo, ma ultimamente anche internet si fa desiderare… Come te, credo in un pianeta senza confini. Da migrante, a maggior ragione mi sento cittadina del mondo, peró l’inno di uno stato lo trovo un simbolo di appartenza, l’emblema di un’identitá, non qualcosa che crea distanza, come il cognome che ciascuno di noi porta. Qualcuno puó esserne orgoglioso, altri meno, peró classifica le nostre radici. Il rispetto é nullo senza diversitá ed é proprio l’accettazione delle differenze che dovrebbe essere alla base dell’educazione civica. E personalmente mi spiace che l’Italia stia progressivamente perdendo la propria identitá… Ma questo é solo il mio punto di vista. Bacio grande!